Milan-Barcellona, Gattuso: Messi non è reale, è da PlayStation! Al Milan mancano le bandiere, ma fra 2/3 anni…

MILAN BARCELLONA GATTUSO – Di seguito le principali dichiarazioni di Gattuso a El Mundo Deportivo in vista di Milan-Barcellona.

SUL SION“L’ esperienza nel calcio svizzero è molto diversa da quanto avevo sperimentato prima d’ ora, sono in una squadra giovane in un campionato giovane. Sono felice di aver superato il problema all’ occhio, non era una cosa facile da affrontare, ma i medici mi hanno aiutato molto: la mia priorità era tornare alla vita di tutti giorni, poi sono tornato anche a giocare. Al Sion sono allenato da un ex Barcellona, Victor Munoz, me lo ricordo da giocatore: era uno che, come me, lottava su ogni pallone. Adesso che ho 35 anni il mio obiettivo è di vivere un altro calcio, lontano dall’ elite europea della Champions. Futuro? Voglio provare un’ avventura in panchina”.

SUL NUOVO MILAN“Ha iniziato un percorso con meno soldi, ma un progetto non si costruisce in un giorno, ci vogliono tempo e pazienza, come per il Barcellona. Ricordo che nel 2000, quando vincemmo al Camp Nou con i gol di Bierhoff e Coco, i tifosi del Barcellona si lamentavano che la loro squadra non era competitiva come il Real Madrid, ora la musica è cambiata. Sarà così anche il per il Milan: dopo 25 anni di successi dovrà aspettare 2 o 3 anni per tornare al top. Grazie a Prandelli il gioco italiano sta cambiando, con tanti giovani in squadra ed un modo di giocare spagnolo, non si pensa più solo alla fase difensiva, ma anche a quella offensiva. Le bandiere mancano a Milano. Iniesta, Xavi e Pujol sono per il Barcellona quello che per il Milan erano Maldini, Costacurta e gli altri. Non sarà facile trovare dei loro sostituti, sono forti ed hanno la Catalogna nel cuore”.

SU MILAN-BARCA“Nel calcio non si sa mai prima come finirà, non c’è niente di scritto, il calcio si gioca… In linea di principio il Barcellona è più forte, ma l’anno scorso Nocerino segnò l’1 a 1 per noi: il calcio è strano. Messi? Mi dispiace dirlo per Cristiano Ronaldo, ma Messi è di un altro pianeta, un giocatore che segna più di 90 gol a stagione non è reale, è da Play Station. Pujol? Abbiamo una storia simile, abbiamo lavorato molto senza parlare troppo, abbiamo trascorso una vita con il calcio, che era il nostro sogno, e sapevamo che questo era l’unico modo per avere successo”.

La redazione di Milanlive.it

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