MILAN RAIOLA BALOTELLI – Mino Raiola, agente di Mario Balotelli, ha parlato ai microfoni di Sky Sport rivelando alcune curiosità relative alla trattativa per portare Super Mario al Milan: “Ieri mattina la trattativa era saltata, per varie ragioni. Devo dire che la stampa ha avuto un’influenza molto negativa nella trattativa, ecco perché per giorni non ho parlato con nessuno. Mario ha tanti sogni, che spesso cambiano troppo in fretta. Mi mandava degli sms con la scritta “Milan, Milan, Milan”, adesso è stato accontentato. Ma questo non conta nulla. Quello che deve fare ora è diventare il giocatore più forte del mondo. Come Ibrahimovic, anche più di Ibrahimovic. La trattativa era iniziata già la scorsa estate, queste operazioni non nascono e si chiudono in una settimana. Può servire anche un anno“.
A Mediaset Premium invece ha dichiarato: “Quando ho capito che l’affare sarebbe andato a buon fine? Ieri mattina. Era saltato tutto ma verso le due siamo riusciti a trovare un accordo. C’era nervosismo da entrambe le parti, c’era chi pensava di essere preso in giro e dall’altra parte non c’era la voglia di mettere più soldi. Sono trattative difficili. La volontà di Balotelli non conta niente se non c’è la volontà della squadra, qui ha contato la volontà del Milan e di Galliani, che è come un treno, non è facile da far partire ma è difficile da fermare. La trattativa è sì saltata varie volte ma credo che Galliani volesse portare a casa il giocatore e c’è riuscito. Quando il presidente parlava di mele marce, giuro che in tutta la mia vita non avevo mai fatto tanto per non rispondere e prometto che la prossima volta non mi tratterò. Eravamo in trattativa e abbiamo subito parlato con Galliani e ci siamo chiariti. Mi interessa poco quello che ha detto il presidente, mi interessa quello che ha fatto, perché i fatti sono che Berlusconi ha portato Balotelli al Milan. A me non interessa parlare della Juve o di altre squadre, io guardo sempre chi vuole un giocatore e chi propone il progetto più importante. Lo ha fatto il Milan, che non ci ha mai abbandonato nei momenti più delicati della trattativa”.