GALLIANI GUARDIOLA BALOTELLI EL SHAARAWY – Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, è stato protagonista della breve trasmissione di Rai Sport, “5 minuti di recupero” ed ha parlato di diversi temi: “La mia pelle è rossonera da moltissimi anni ormai. Sono nato a Monza e da bambino ero tifoso della squadra della mia città ma da anni ormai sono ultra tifoso del Milan. Dopo otto partite avevamo solo sette punti ed eravamo in una situazione difficile ma con il presidente Berlusconi abbiamo deciso di tenere Allegri perché siamo sempre stati contrari a cambiare allenatore con la stagione in corso e la scelta ci ha dato ragione. Nelle ultime partite abbiamo fatto venti punti”.
Galliani parla poi di Guardiola, fair play finanziario e Balotelli: “Guardiola non era una bufala giornalistica, è un tecnico che stimiamo molto e che seguiamo. Poteva essere un’ipotesi di lavoro ma non è detto che avrebbe scelto il Milan. Puntiamo sui giovani e sul fair play finanziario, perché i tempi nel nostro paese sono questi e abbiamo coniato lo slogan ‘i top player non li compriamo ma li creiamo’, facendo di necessità virtù. Dobbiamo crearli e ci stiamo riuscendo, stiamo setacciando il mercato mondiale degli under 22 e 23. Fino a giugno non possiamo comprare extracomunitari, quindi se parte qualcuno e decideremo di acquistare, saranno giocatori comunitari. Balotelli è un giovane italiano di 22 anni, credo che farà coppia fissa in nazionale con El Shaarawy per molto tempo“.
Si prosegue parlando di ricordi e della volontà di tornare presto protagonisti in Europa e nel Mondo: “Il libro sulle maglie è dedicato a tutti i giocatori che hanno indossato la maglia rossonera e che l’hanno sentita come una seconda pelle.Vivere soltanto di ricordi? Assolutamente no, ci siamo rinnovati e questo è l’anno uno di un nuovo Milan, speriamo di tornare a vincere al più presto in campo internazionale”.
Infine tocca anche il tema relativo alle prossime elezioni per la presidenza della Lega Calcio: “Ci sono diversi candidati: c’è Beretta che è l’attuale presidente, poi ce ne sono altri due, Abodi e Simonelli, le nostre preferenze vanno a quest’ultimo ma non ci sarà nessuna guerra santa – conclude -, chi avrà più voti vincerà”.