EDITORIALE, MILAN SETTE SORELLE – Juventus, Catania e Torino. Le ultime tre giornate di Serie A hanno rappresentato una vera e propria boccata d’ossigeno per la stagione rossonera: tre vittorie consecutive, otto volte in rete e, considerando anche il pareggio in rimonta di Napoli, serie aperta di quattro risultati positivi. Il Milan fa punti, si allontana definitivamente – possiamo oggi con cognizione di causa affermarlo – dalle zone pericolose della graduatoria e si porta al settimo posto. Un settimo posto che qualche mese fa avrebbe fatto storcere il naso a tutto l’ambiente, un settimo posto che oggi si veste invece di significati alquanto pesanti: agganciato il treno che conta, il treno delle redivive sette sorelle.
Fine anni ’90: c’era la Juventus degli Agnelli, il Milan di Berlusconi, l’Inter di Moratti, la Fiorentina di Cecchi Gori, la Lazio di Cragnotti, la Roma di Sensi e il Parma di Tanzi. Oggi come all’ora, con un’unica sostituzione: il crack Parmalat ha ridimensionato le possibilità economiche dei ducali, il cui posto è stato preso dal Napoli di De Laurentiis. Rossoneri per il momento ultima ruota del carro, ma finalmente saliti sul tanto agognato carro. Oggi come all’ora la Serie A è destinata ad essere dominata da sette realtà che per bacino d’utenza, storia e possibilità economiche svettano sulle altre partecipanti. Il Milan finalmente c’è.
Stagione di transizione sì, ma con la possibilità di togliersi qualche soddisfazione e senza il divieto assoluto di sognare. Pescara e soprattutto Roma ora. Sei punti nelle prossime due gare potrebbero far rivedere le valutazioni su questa prima fase di stagione, regalare una pausa natalizia più serena e, chissà, spingere le alte sfere a qualche investimento nel mercato di gennaio.
Niente scudetto, siamo realisti, quattordici punti e sei squadre da rimontare non lasciano spazio a nessun miracolo; l’Europa invece sì, saranno i prossimi mesi a dirci se quella dei piccoli (quarto, quinto e sesto posto finale) o quella dei grandi, quella del Milan, squadra che sui palcoscenici della Champions League si sente nel salotto di casa.
Mirko Correggioli Twitter: Kikko_Corre