In vista della sfida tra Napoli e Milan di sabato sera al San Paolo, calcionews24.com ha intervistato l’ex attaccante rossonero e azzurro Giuseppe Incocciati: “Da una parte c’è il Napoli che ha ritrovato la brillantezza, la sua forza propulsiva e quindi è in salute. Dall’altra parte ecco invece un Milan che non riesce a uscire da questo tunnel in cui si ritrova da troppo tempo. È una squadra che ha delle evidenti difficoltà di gioco per il semplice motivo che alcuni giocatori non stanno rendendo come ci si aspettava. Il Milan non può essere più quello degli anni passati, la cosiddetta spending review ha sacrificato giocatori importanti in tutti i reparti, da Ibrahimovic a Thiago Silva passando per Nesta e Seedorf, e credo che i problemi siano riconducibili anche a questo. Allegri? Se le cose non dovessero andare bene la sua posizione si appesantirebbe, ma sono d’accordo con la strategia del Milan: se il Milan ha deciso di puntare sulla ristrutturazione e tenterà di ritornare a livelli appropriati il prossimo anno, fa bene a tenersi Allegri. Non vedo in giro traghettatori che possano scegliere di accettare la panchina e allenare solo per un breve periodo. Il Milan fa bene a tenere Allegri nella speranza che le cose migliorino, anche perché penso che il pubblico sia ormai stufo e non c’è più molto tempo. Allegri deve riuscire a fare risultato a Napoli, cosa non facile, altrimenti potrebbe pagare con l’esonero; non glielo auguro, ma è un dato di fatto“. Incocciati a poi parlato di due grandi giovani talenti presenti nelle due squadre, cioè El Shaarawy e Insigne: “Insigne sta venendo fuori prepotentemente. E’ un ragazzo che abbiamo imparato a conoscere e che possiede grandissime qualità; si sente affettivamente coinvolto ed è chiaro che sta attraversando un momento felicissimo. E, mentre Insigne fa parte di un contesto di squadra dove tutti stanno facendo il loro dovere e danno il proprio supporto, nel Milan El Shaarawy è l’unico che sta facendo qualcosa di positivo, ma non deve essere il solo. L’attaccante azzurro è sostenuto da un contesto di squadra che funziona, mentre El Shaarawy no“.
Fabio Alberti – www.milanlive.it