GALLIANI MILAN – Era la sera del 30 agosto quando Adriano Galliani di fronte al noto ristorante Da Giannino affermava che il Milan con gli acquisti di Bojan, Niang e De Jong (aggiuntisi a quelli precedenti di Montolivo, Constant, Acerbi, Gabriel, Traorè, Zapata e Pazzini) doveva lottare per lo Scudetto.
L’imperativo fu rivolto anche al tecnico Massimiliano Allegri, che nei giorni precente era stato più cauto nello stabilire gli obiettivi dei rossoneri.
La maggioranza dei tifosi rossoneri immagino che non abbia creduto alle parole di Galliani. Parole che andavano fuori dalla realtà e da ogni logica.
La qualità della rosa del Milan è sotto gli occhi di tutti. Ci sono difetti in ogni reparto, mancano dei leader e mancano i campioni. Non era una squadra nata per vincere quella rossonera.
Bisognava essere sinceri nei confronti dei tifosi e mantenere un basso profilo. I tifosi meritano chiarezza e rispetto. Ritengo che le affermazioni di Galliani siano state offensive nei confronti dell’intelligenza di tutti coloro che seguono il Milan con passione, chi allo stadio e chi da casa al televisore.
Un dirigente con così tanta esperienza non può aver davvero creduto che questa squadra potesse lottare per i primi posti dopo la perdita di molti giocatori importanti che non sono stati certo sostituiti adeguatamente. Mi rifiuto di credere che lui non fosse consapevole dei limiti di questo Milan. Perché se davvero ci credeva, è grave. E la sua tanto sventolata e pubblicizzata competenza calcistica verrebbe ridimensionata come ridimensionato è il Milan uscito dall’ultimo mercato estivo.
Dunque ritengo che sia stata confezionata l’ennesima presa in giro nei riguardi dei tifosi. Le panzane rifilate da Galliani a fine agosto furono dette per scaricare le responsabilità di un eventuale fallimento su Allegri. Il discorso è questo: “Allegri, ti abbiamo dato una rosa competitiva. Ora tocca a te“. Il tecnico si sta dimostrando inadeguato, come lo è la rosa a sua disposizione. Fermo restando che quando meno bisognerebbe ritrovarsi nella parte destra della classifica. Ma il livornese rimane al suo posto perché deve passare come capro espiatorio di questa crisi.
La colpa è in primo luogo della società, con Silvio Berlusconi in testa.
Vi riproponiamo anche il video con le parole di Galliani nella sera del 30 agosto 2012.
Matteo Bellan – www.milanlive.it