CHAMPIONS LEAGUE ANDERLECHT MILAN SILVIO PROTO / Dopo la gara di martedì sera, per quanto possa sembrare strano, c’era almeno un milanista che poteva dirsi felice. Stiamo parlando di Silvio Proto, portiere italo-belga dell’Anderlecht, che al quotidiano De Standaard ha commentato la partita e spiegato le origini della propria fede rossonera: “Nel passato l’Anderlecht veniva sempre dominato nelle gare di Champions in trasferta. Questa volta la partita è stata molto più equilibrata, siamo una squadra con esperienza e c’è molta solidarietà, tutti hanno lottato duramente. Le parate? Ho soltanto fatto il mio lavoro, è stata importante la prima parata, quando all’inizio Flamini è apparso all’improvviso di fronte a me. Sul colpo di testa di El Shaarawy ho avuto soltanto buoni riflessi. Siamo orgogliosi di non aver subito gol a San Siro; è vero che il Milan ha venduto diversi giocatori, ma il Milan è sempre il Milan“.
“Sono stati mio papà e mio cugino a trasmettermi la passione per il Milan. Era davvero pazzo per il Milan, anche quando era in Belgio andava ogni fine settimana a Charleroi con mio zio Francesco per vedere le partite al pub. Quando sono stato grande abbastanza sono andato anche io e ho ricevuto da mio zio una sciarpa del Milan. I miei idoli erano Weah e Shevchenko“.
“Da bambino non sono mai stato a San Siro, i miei genitori pensavano che la scuola fosse troppo importante e per andare a vedere una partita allo stadio avrei dovuto perdere un giorno di lezioni: non se ne parlava nemmeno. Ecco perché è stato così speciale giocare a San Siro con l’Anderlecht“.