MILAN – L’allenatore del Milan, Massimiliano Allegri, esce allo scoperto e si confessa al quotidiano La Stampa. Il tecnico rossonero ha toccato diversi argomenti a cominciare dall’annosa questione infortuni: “Sembra che al Milan ogni giorno muoia qualcuno. Ci sarebbe da preoccuparsi se fossero tutti guai muscolari. Invece io ne conto due e mezzo perché Pato e Robinho hanno avuto due stiramenti importanti ma lo stop di Montolivo è di poco conto. Dopo la sosta Riccardo sarà a disposizione, i brasiliani invece si rivedranno il 23”. Sul finale di stagione 2011-2012 invece: “Il problema è stato alla fine e lì ho sbagliato, non c’è dubbio. Più rischi, più ti fai male ma il gioco valeva la candela: ci giocavamo lo scudetto. Se avessimo vinto nessuno si sarebbe permesso di screditare il nostro lavoro, siamo arrivati secondi e allora distruggiamo i giocatori… Spero che tra i ragazzi non si crei una psicosi. Il rischio c’è, si parla soltanto di noi”. Si parla quindi dell’addio in massa dei senatori: “Serviva un cambio generazionale, sarò antipatico ma così va la vita. Ancelotti è stato fortunato ad allenare gente come Gattuso, Inzaghi, Nesta e Seedorf nel fior fiore della loro carriera. Anch’io avrei voluto averli a disposizione con sette anni in meno. Serve coraggio per prendere decisioni dolorose e il Milan lo ha avuto. Parlare di questi campioni continuamente è sbagliato, è una mancanza di rispetto nei confronti di chi è rimasto”. Infine, sul rapporto con Galliani: “Premessa: il mio rapporto con Galliani non è mai stato in discussione. Detto questo resto convinto che era giusto fare quei cambi col Real. Ho dei giocatori che hanno poca esperienza e ho il dovere di farli crescere. Nel primo tempo stavamo uno a uno poi sono arrivati quattro gol su contropiede, tra l’altro fotocopia di quelli incassati al Berlusconi con la Juventus. Per migliorare bisogna passare da qualche batosta”.
La redazione di Milanlive.it