BOLOGNA-MILAN, 1-3 – Prima trasferta dell’anno, prima occasione per rifarsi dell’insuccesso contro la Sampdoria. Un clima autunnale accompagna la partita fin dal primo minuto e lo stadio, sebbene più carico di San Siro, non si presenta stracolmo di tifosi, i problemi del calcio italiano si rispecchiano anche nei sostenitori. Scende in campo un Milan davvero Italiano, solo Boateng non fa parte della schiera. L’attacco con Pazzini e El Shaarawy pare funzionare fin dal primo minuto; l’intensità di un centrocampo supportato da Ambrosini davanti alla difesa sembra più compatto rispetto alla prima giornata anche se manca equilibrio e dinamismo, tanto per non sbagliare. Non si vede ancora quel fraseggio palla a terra alla Barcellona che il Mister sta rincorrendo da un anno a questa parte. Il calcio italiano non è abituato a un gioco veloce e istintivo, si pensa alla tecnica e ai virtuosismi da campione. Bisogna creare i campioni e poi cercare i virtuosismi, il contrario sembra presuntuoso nonché inutile. La sfida contro il Bologna, ahimé, appare equilibrata, le azioni inconcludenti si susseguono da una parte come dall’altra. Servono delle giocate studiate attentamente. Quello che ancora manca è una buona visione del gioco generale e le solite verticalizzazioni. Boateng non si trova particolarmente a suo agio nel ruolo di trequartista, tende ad abbandonare la sua area di competenza spingendosi in avanti e spesso si vede un 2-1 anziché l’1-2 a cui Allegri ha prestato attenzione e fiducia per due stagioni intere. Al 15′, dopo una decina di minuti trascorsi tra calci d’angolo e punizioni dal limite in favore del Milan, Cherubin commette fallo netto su Pazzini ed è calcio di rigore. Proprio il nuovo numero 11 si prende questa responsabilità e segna il gol che sblocca la partita. I calci piazzati sono da sempre la forza del Milan e meno male che, nonostante tutto, continuano ad esserlo. Il gioco del Bologna, nel frattempo, continua a passare attraverso Diamanti, un giocatore di sicura importanza per la squadra di Pioli; ha una buona iniziativa, fiducia e sicuramente nessuna remora, aiutato da un tiro potente ma non troppo preciso. Fortuna del Milan che fa fatica ad inserirsi nell’area avversaria. La flemma si abbatte sul campo dopo appena 20′ di gioco e i passaggi tornano ad essere lenti e all’indietro, favorendo il Bologna in contropiede, grazie a qualche errore di De Sciglio e Nocerino. Bisogna sbagliare meno e risultare più concreti. Fare fatica contro un Bologna in netta difficoltà, numerica e tecnica, non è da quel Milan che vorrebbe, quanto meno, lottare per i primi tre posti. Dipende sempre dal verso in cui si guarda la classifica. Il Bologna continua ad affrontare la partita con estrema aggressività, velocità e buoni anticipi che spesso lasciano il Milan a guardare inseguendo. Purtroppo anche le occasioni di ripartenza vengono sfruttate male dai rossoneri che tendono ad aspettarsi anziché rischiare l’azione personale. Come se non bastasse Boateng lamenta un problema alla mano destra, non identificato fino allo scadere del primo tempo e Montolivo sembra essersi procurato un indurimento alla coscia destra e necessita la sostituzione: entra De Jong, a 24 h dal suo arrivo è già in campo. Proprio mentre effettuano la sostituzione un Nocerino assolutamente fuori partita commette fallo in area ed è rigore per il Bologna. Diamanti non sbaglia e si torna in pareggio. Iniziano a vedersi le lacrime, questa è la dimostrazione che il colpaccio low cost che ha portato Nocerino in rossonero ha esaurito la sua magia facendo riemergere il vero giocatore. La maglia di Gattuso gli dona sempre meno. Il Milan continua a guardare il gioco del Bologna: veloce, con un ottimo possesso palla e soprattutto carico di una cattiveria agonistica che manca alla squadra di Allegri. El Shaarawy appare schiacciato sotto qualche chilo di troppo: lo scatto ne risente parecchio, Allegri sembra deciso a provare Bojan; peggio di così non potrebbe andare. I ragazzi, purtroppo, non rischiano mai, aspettano e gli avversari riescono sempre a posizionarsi al meglio evitando le sorprese mentre nello sguardo dei rossoneri sembra leggersi uno stupore continuo o forse tanta insicurezza e indecisione. Sembra non sappiano esattamente cosa fare, emergono solo un numero infinito di punti di domanda. Le ammonizioni imperversano (De Sciglio, Nocerino, Ambrosini, Bonera, Pazzini, De Jong). Basterebbe un po’ di coraggio in più per vincere una partita del genere, d’altra parte non resta che immaginare la Champions League, non serve chiedersi cosa saranno in grado di fare. La speranza è l’ultima a morire. Al 22′ del secondo tempo il Faraone appesantito esce dal campo per lasciare posto a Bojan, intanto De Jong è entrato in partita riuscendo a farsi ammonire; il suo nome da rossonero viene già annoverato nella lista dei diffidati. E’ un buon inizio. Non c’è niente da fare, il Bologna tiene palla e pressa altissimo, il Milan fa fatica, tanta fatica, molta di più di quella che ci si sarebbe potuti aspettare da una sfida del genere. E’ quasi impossibile entrare nella testa dei giocatori, del Mister e della società ma tutto questo è evidente, lampante: manca gioco, tutti questi giovani dovrebbero servire ad aumentare incoscienza capacità di rischiare, invece si crea solo tanta confusione. Fortunatamente, grazie alla confusione e alla papera di Agliardi, Pazzini riesce a segnare l’1-2. Sospiro di sollievo ma i problemi restano. Al 40′ l’animo rossonero può tirare il fiato grazie al terzo gol di Pazzini. Il Pazzo potrebbe essere l’intuizione di Galliani per il mercato estivo 2012. A 3 minuti dalla fine (recupero) Mister Allegri decide di non rischiare la sua punta di diamante e concede a Niang l’esordio.
Vincere contro il Bologna con l’acqua alla gola non serve a rassicurare nessuno, quanto meno garantisce 3 punti, meglio di uno e anche di zero ma è solo uno spauracchio di gloria che andrà riconfermato il prima possibile. C’è tanto lavoro da fare e se non si vuole rovesciare la classifica per vedere il Milan in alto sarà indispensabile collezionare tanti altri punti magari trovando equilibrio e soffrendo meno.
Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it