Milan, Nesta: Me ne vado, voglio sentirmi importante

(DA MILANELLO) MILAN, PARLA NESTA – Conferenza stampa a Milanello per Alessandro Nesta che ha voluto spiegare, chiarire e contestualizzare le voci di cui abbiamo parlato nelle ultime settimane. Un saluto, non un addio; un altro momento triste di questa stagione che verrà ricordata per gli infortuni e per i grandi addii, per le sconfitte e le vittorie mancate. Ecco le parole di Alessandro Nesta: “La comunicazione che questa fosse l’ultima mia stagione al Milan era già presumibile. Me e andrò, aspettare in panchina per me è dura, se non mi sento importante preferissco andare a casa. Dopo 10 anni per rispetto della società che prima o poi ci deve mandare via e per rispetto di me stesso ho scelto di andare via. Preferisco essere importante giocando, se non riesco a giocare sempre non mi sento importante, è giusto che vada via, a Febbraio l’avevo già deciso, ho parlato con il Milan e abbiamo deciso così. Non ho ancora firmato niente. Non so ancora dove andrò, non sarebbe male andare di là, ma per ora non posso dire niente. Influisce anche la famiglia, stiamo decidendo insieme. Lascio un Milan deluso, tutti speravamo di vincere questo campionato, c’è tanta delusione, il futuro…non si sa ma c’è un gruppo di giocatori che sta valutando, non so chi resterà e chi andrà via. Credo che la questione economica sia fondamentale per restare ai vertici ma comunque è importante avere il gruppo, trovare giocatori che come noi sono rimasti tanto tempo e hanno permesso di vincere tanto. Milanello, un luogo dove veniamo tutti i giorni, sono sempre le stesse persone che vedo da dieci anni, ringrazio tutti per questo periodo, mi mancheranno. Ricorderò sempre le mie amicizie storiche, Maldini, Costacurta, Inzaghi, Ambrosini.. ma tutti, mi mancheranno tanto così come mi è mancato Andrea (Pirlo) quest’anno. La mia carriera è stata intervallata da qualche infortunio pesante, sono sempre ripartito forte, è chiaro che a 21 anni stavo meglio e recuperavo prima; penso di essere un professionista, cerco di migliorarmi ogni giorno, l’ho fatto per tutta la mia carriera. Ancelotti è stato l’allenatore più importante della mia carriera, per tutto, per le vittorie, per l’uomo che è, è l’allenator perfetto, si porge come fosse un giocatre. La prima Champions credo che sia stata la vittoria più bella, quella contro la Juve. Per riaprire un ciclo come il nostro bisogna trovare la gente giusta come me, come Pirlo, come Seedorf… sono professionisti che vogliono vincere e metterci tutto loro stessi per sperare di ricreare ciò che era. Non ce la faccio a stare qui e giocare poco, non riesco a stare a casa, se la domenica non gioco mi sento male, sento che c’è qualcosa che non va e l’ho capito quindi me ne vado perché voglio giocare. Mi sento bene, questi ritmi sono troppo per me, vado dove sono più bassi ma dove posso giocare. Il Dottor Galliani mi aveva chiesto se volevo rimanere ancora un anno. Thiago Silva è sicuramente un mio valido erede, non so gli altri, la società farà i suoi conti. Non so se Thiago si fermerà 10 anni al Milan”

 

Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it

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