MILAN, LE PAROLE CHE NON CAMBIANO LA SITUAZIONE – Con i se e con i ma non si va lontano, passatemi il modo di dire: se il Milan non fosse incorso in un numero tale di infortuni da non avere cambi a disposizione, se gli arbitri avessero “visto” tutto quello che c’era da vedere, se nel ritorno di Coppa Italia a Torino fossero bastati 90 minuti, se i rossoneri fossero riusciti a segnare almeno un gol in casa contro il Barcellona, se non fossero stati commessi errori, se fossero riusciti a mantenere i nervi saldi e lo spirito combattivo di sempre le cose sarebbero certamente andate in modo differente ma niente di tutto questo può essere cambiato. Mancano 3 giornate beffarde, sì: una beffa per Allegri, quel Mister sereno e pacato che fa della squadra l’unico punto focale, che non fa distinzioni tra i giocatori, che pensa, studia, decide e azzarda con l’unico scopo di vincere e convincere se stesso, i ragazzi, i tifosi, Galliani e il Presidente Berlusconi; ora che le cose stavano cambiando, in meglio, il campionato si conclude e proprio in quest’ottica sarebbe ancora più frustrante, per lui in primis, vedere un cambio sulla panchina del Milan. Fosse tutta colpa sua nessuno avrebbe niente da ridire ma in questo caso, forse, merita un’altra chance. Azzardare l’ipotesi che arrivi Guardiola piace un po’ a tutti. Il nome dell’ex Barcellona inizia già a catalizzare, a divertire e a stuzzicare ma è più difficile che interessante soprattutto dopo la sua stessa dichiarazione di volersi prendere un anno sabbatico. Visti i risultati ottenuti da Mister Allegri, visto il suo piglio, non sempre convincente ma, come l’arbitro, inappellabile, meriterebbe di fermarsi “serenamente” ancora un po’; in fondo questo Milan è anche “il Milan di Allegri”, con lui sono cambiate molte cose, squadra, giocatori, tecnica, tattica, allenamenti.. che sia davvero l’apertura di una nuova era? D’altra parte anche Sacchi, Capello e Ancelotti non hanno vinto sempre…
Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it