SIENA-MILAN 1-4 – Mettere pressione alla Juventus, mettere i bianconeri nella condizione di dover vincere per forza e allora, solo così, a campionato finito, il Milan potrà tirare le somme parlando di vittoria, di sconfitta e di demerito personale. La leggera pioggerella sul campo di Siena aiuta a stemperare il calore ormai asfissiante, forse il motivo principale per cui il Milan non è riuscito a scendere in campo mantenendo il pressing alto richiesto da Allegri, anzi, il Siena prova a mantenere il pallone nella metà campo avversaria ma, laddove i rossoneri continuano ad avere problemi sull’ultimo passaggio, il Siena non fa della precisione la sua arma principale e questo concede al Milan di ripartire anche se troppo lentamente. Troppi errori da parte di Boateng, mai ligio nel suo ruolo ma troppo libero in mezzo al campo e, di conseguenza, mai presente nel momento e nel posto giusto; anche Ibrahimovic, nonostante si sia tagliato i baffi, non sembra essere molto presente e continua con il suo atteggiamento un po’ troppo spocchioso e deconcentrato. Abate è tornato ad essere un ottimo terzino, migliorando anche sul piano fisico oltre che sulla tecnica e la velocità che sono state da sempre le sue caratteristiche principali; la fascia coperta da Mesbah fatica un po’ di più, sebbene il n°15 si impegni moltissimo non riesce a inserirsi con forza trovando la posizione per il cross e questo compromette il gioco sbilanciato a destra. Gattuso ci ha messo anima e grinta ma i piedi non sono più quelli di un tempo e l’assenza di Nocerino si è sentita notevolmente soprattutto in avvio di partita. Dopo il primo gol della Juventus, che sblocca la sfida contro il Novara, il Milan avrebbe dovuto trovare un nuovo spirito, una nuova forza e ulteriore determinazione, in realtà non si è visto nulla e, chiunque sia in campo, l’ultimo passaggio resta un neo incancellabile, oltretutto non riescono a verticalizzare rimanendo imbottigliati a centrocampo o peggio schiacciati nella propria area. Ibrahimovic è stato inguardabile, commettendo errori improponibili dettati, a mio avviso, più dalla sfiducia e dalla depressione personale che dalla stanchezza; si fa anticipare in continuazione, non ha controllo, intuizione e visione del gioco, probabilmente dovrebbe capire di non essere l’unico giocatore sulla terra: una catarsi, questa, che servirebbe anche ad Allegri. Fortunatamente il divario Milan e Juventus resta invariato grazie al gol di Cassano, più che altro grazie all’errore di Brkic che non trattiene e il 99 rossonero approfitta della situazione. Le cose cambiano e lo svedese, finalmente, si redime dei troppi errori: bel passaggio di Cassano per Ibrahimovic lasciato abbastanza solo in area riesce a segnare il gol dello 0-2. La partita sembra in discesa, dopo un avvio terrificante e il desiderio di pressare la Juventus pare appagato. Magra consolazione. Dopo il raddoppio sembrava che il Milan avesse trovato un po’ di dinamismo, sembrava disteso, sciolto e che le gambe fossero tornate a girare, dopo 5 minuti sono tornati a chiudersi a centrocampo limitando gli inserimenti prepotenti prediligendo i soliti retropassaggi totalmente inconcludenti. Ibrahimovic pare abbia deciso di effettuare i passaggi solo di tacco, ne ha azzeccato uno e ne ha sbagliati un’infinità: sarebbe più congeniale cambiare strategia, non dovrebbe bastare un gol per confermare l’intoccabilità e permettergli qualsiasi cosa. Sono ancora molli e lo confermano in avvio del secondo tempo, provano a muoversi diversamente ma non sono sostenuti dalle gambe e dal fiato. Niente di buono e nessuna scoperta: Antonini, sebbene non sia in perfette condizioni, è superiore rispetto a Mesbah; Gattuso a centrocampo è inesistente, senza nulla togliere al giocatore ormai, così come per Seedorf e Ambrosini, la storia è finita, dovrebbe esserlo anche per loro; quando gli errori e le imprecisioni sono superiori ai colpi convincenti bisognerebbe farsi delle domande e darsi delle risposte. Solo al 30′ del secondo tempo Nocerino trova spazio in campo al posto di Gattuso. Tutto sommato la difesa senza Thiago Silva, ancora fermo ai box, non soffre più tanto, sia Yepes che Bonera si sono dimostrati a un buon livello. Male Van Bommel mentre Muntari, senza colpi particolarmente esaltanti, ha fatto discretamente il suo gioco eppure viene sostituito da Aquilani al 15′ del secondo tempo. Insisto sull’inconsistenza di Ibrahimovic, fermo in area con le braccia “a tazza da brodo” e privo di scatto. Se i giocatori di Sannino non avessero problemi di vista e coordinazione probabilmente avrebbero già pareggiato e questo dimostra la condizione di un Milan che non è più quello di due mesi fa, sebbene, adesso, siano tornati a disposizione molti titolari importanti. El Shaarawy entra in campo al posto di Boateng al 25′ del 2° t. Cambio tattico per il Siena, con l’ingresso di Bogdani il gioco di Sannino cambia e anche il risultato: 1-2, il pessimo periodo del Milan emerge anche in questa occasione. Emerge un briciolo di carattere solo al 45′: il gol dell’1-3 siglato Nocerino è l’emblema del desiderio di rivalsa, finalmente; il n°22 dribbla tutti, accompagnato da El Shaarawy che segue perfettamente l’azione, fa tutto da solo e segna una rete fondamentale: anche il Milan può saltare l’uomo! I rossoneri si esaltano e, solo nel recupero, corrono a perdifiato, sullo scoccare dell’ultimo secondo Cassano, grazie a un bel numero che gli permette di saltare due uomini, trova il cross per Ibrahimovic: doppietta, e nonostante il brutto gioco, anche lo svedese, esce vincente dal campo.
Risultato salvato, classifica invariata. La Juventus di Conte, anzi di Pirlo, sembra non volersi fermare, una squadra con questa grinta e determinazione non credo sentirà la pressione di questo Milan che, a questo punto, può sperare solo di salvare l’onore vincendo le ultime tre partite. Allegri percepisce beffarda e pesante la presenza di Guardiola dietro le sue spalle, deve far giocare bene i suoi e, forse, anche il Presidente potrebbe graziarlo. D’altra parte: non è ancora finita.
Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it