Milan-Bologna 1-1: Carattere ZERO, solo apparenza

uno sguardo che parla da solo

MILAN-BOLOGNA 1-1 – L’importante, stando alle parole di Mister Allegri, era scendere in campo per giocare bene, ormai non si può sperare di “vincere giocando male”, come gli abbiamo sentito dire per molto tempo, infatti i ragazzi scendono in campo con la giusta mentalità. Scendono in campo e basta perché le cose non vanno decisamente come ci si sarebbe aspettati. Un approccio vincente, la testa è stata quella giusta: pressing alto e determinazione, velocità e compattezza tra i reparti, per i primi 5′. Tutto questo è possibile anche grazie al recupero di Abate, di Van Bommel e di Antonini, alla sua 100esima presenza in maglia rossonera, oltre all’apporto del capitano Clarence Seedorf: l’esperienza aiuta ma non cambia le sorti di un gioco “molle”. La scelta di schierare in difesa Bonera e Nesta pare proprio essere la soluzione migliore; Mexes, dopo le ultime prestazioni tutto fuor che convincenti, si è guadagnato la tribuna. Robinho in compenso, sebbene appaia più dinamico rispetto al solito, commette ancora troppi errori e questo compromette l’esito delle azioni, spezzando il movimento e concedendo troppi contropiede agli avversari e alla lunga gli errori si pagano caro. Un consiglio a Robinho: limitare i giochetti alla Ronaldinho e pensare a passarla ai compagni! Giocare in 10 sarebbe meglio rispetto ad avere un intralcio in campo. L’ultimo passaggio pare essere ancora il neo di questo Milan che, nonostante tutto, contro la squadra di Pioli, riesce a mantenersi nella metà campo avversaria creando molte occasioni. La settimana di allenamento, di recupero, di serenità e di lavoro psicologico avrebbe dovuto portare qualcosa di più; i ragazzi sono più freschi, per tutto forse ma non per giocare. L’esperienza del Capitano gli permette di crossare perfettamente per Ibrahimovic completamente solo in area: stoppa, guarda il portiere e invece di calciare forte e centrale cerca di piazzarla nell’angolino, risultato? un obbrobrio che dallo svedese non ci si può aspettare. L’ha piazzata: fuori di un metro. L’11 rossonero non sembra completamente in campo, la sua freschezza deve essere rimasta nello spogliatoio. Concentrazione, cattiveria sì, certo, ma i troppi errori, le occasioni mancate e un po’ di superficialità concede una ripartenza importante a Diamanti, il punto di forza di questo Bologna, scappa verso l’area di Abbiati e crossa per Ramirez: solo davanti al portiere sblocca la partita, Pioli esulta, la panchina esulta e i rossoneri iniziano a tremare.. giustamente.. I ragazzi di Pioli sono decisamente più veloci rispetto al Milan e paiono avere una forza interiore in più per lottare fino alla fine; dopo il gol, però, i rossoneri intensificano il pressing anche se gli errori aumentano in modo esponenziale: il carattere di questa squadra è zero. In un momento simile della stagione certi scempi non si dovrebbero vedere. Oltretutto Agliardi appare molto presente, forse troppo e anche le poche occasioni sfumano. Se questo è il Milan che dovrebbe vincere il campionato credo che le chance diminuiscano notevolmente, d’altra parte è chiaro: erano a +4, sono scesi a +2 e adesso si trovano a inseguire a un punto di distanza, stanno regredendo e questo modo di affrontare una partita fondamentale, quasi decisiva, dimostra la condizione disastrosa di questa squadra. Così non va bene. Allegri dovrebbe prendere in mano la situazione con un piglio da allenatore che sembra non avere; dovrebbe inventarsi qualcosa per imporre con forza ai suoi decisioni importanti e radicali: è chiaro che Robinho non meriti di giocare titolare, con lui in campo gioca male anche Ibrahimovic, non vuole far giocare El Shaarawy (scopriremo perché non è stato portato nemmeno in panchina), va bene, potrebbe schierare Cassano e Maxi Lopez: bisognerebbe provarle tutte perché non bastano i colori per vincere. Ne abbiamo la controprova. L’unica cosa buona che ha fatto Robinho al 4′ del secondo tempo è stata incitare la curva, per lo meno si lascia un po’ di speranza a quei tifosi che ancora ci credono o, per lo meno, vogliono crederci. Il problema nell’ultimo passaggio aumenta, nel secondo tempo sbagliano anche i passaggi a centrocampo, vanno troppo a sentimento e schemi comprovati, le disattenzioni sono ormai all’ordine del giorno. Non piace. Illuminazione per Massimiliano Allegri: fuori Seedorf per Cassano, quando vedo certe cose mi chiedo quale sia il ragionamento tecnico tattico, lasciare Robinho in campo è tutto tranne che illuminante. Il n°99 entra subito in partita, ha una grande voglia di tornare a giocare e le prova tutte pur di dare una mano ai compagni: almeno lui centra i passaggi, ci fosse qualcuno in grado di raccoglierli sarebbe la soluzione perfetta. Non apro polemiche sul gol in fuorigioco di Ibrahimovic perché in queste condizioni non ne vale la pena; poco dopo Robinho ha un’altra grande occasione ma il solito Agliardi para senza problemi. Che si siano svegliati un po’? Solo apparenza. Il terrore imperversa così come la concitazione e anche Abate finisce inaspettatamente in area di rigore; deve esserci qualcosa che sfugge: probabilmente il campionato. Altra illuminazione di Mister Allegri: fuori Antonini e dentro Emanuelson, questi cambi non possono far altro che aumentare la tensione dei rossoneri e la sicurezza del Bologna. Il Mister si gioca l’ultimo cambio con Aquilani per Van Bommel: l’angoscia non ha limite e spesso, in questa occasione per esempio, fa prendere decisioni avventate. Come se non bastasse il Milan è costretto a chiudere la partita in 10 per espulsione di Bonera, al secondo giallo. Le cose si fanno sempre più difficili e se dovessi dare un voto a ciascun giocatore salverei solo Cassano, un 4 secco a tutti gli altri, compreso Allegri e, con il 4, sono stata di manica molto larga. Poco importa che Emanuelson in extremis salvi la partita con un bel cross per Ibrahimovic  che, finalmente, segna il pareggio: 1-1. Poco importa perché la condizione della squadra non cambia. Giocano male, per lo meno salvano 1 punticino. Non è concepibile che possano giocare solo gli ultimi 5 minuti, questo è ancora peggio rispetto alla sconfitta.

Una settimana per preparare la partita al meglio, una settimana per ritrovare gambe e testa. Le gambe le hanno lasciate a Milanello e la testa a casa, qualsiasi sia il risultato della Juventus contro la Roma questo Milan sembra non essere più in “palla”. Fuori dalla Coppa Italia, fuori dalla Champions League e.. fuori dal Campionato? Nonostante il pareggio, a meno che i bianconeri non prendano l’influenza tutti contemporaneamente i giochi sembrano chiusi.

Carattere zero.

 

Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it

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