MILAN, RISPETTO PER TUTTI PAURA DI NESSUNO – Gli infortuni incorsi durante l’arco della stagione a questo Milan sembravano insopportabili, insostenibili e, i ragazzi interessati, impossibili da sostituire, invece, quasi a voler lanciare un segnale a tutti, Massimiliano Allegri ha saputo amalgamare, plasmare e formare giocatori nuovi, diversi tecnicamente rispetto alla guardia precedente, inseriti, in molti casi, in ruoli che non sembravano appartenergli particolarmente. Non si può dire che sia stato facile ma il duro lavoro ha dato i suoi frutti: Emanuelson ha trovato il ritmo per gestire la trequarti in maniera tecnicamente matura; Robinho si è rimesso in carreggiata tornando quel giocatore veloce e intuitivo della scorsa stagione; Ibrahimovic continua imperterrito ad essere l’uomo simbolo del Milan di Allegri, un simbolo non sempre positivo, non sempre pacato, certo non umile e rispettoso, perdere la calma in così poco tempo non è sintomatico di equilibrio e lucidità: finché continua a segnare su tutto questo, sebbene sia convinta che non possa essere considerato un atteggiamento degno della maglia che indossa, si può stendere un velo che non cancella ma nasconde; El Shaarawy è il giovane simbolo dell’idea con cui è nato il Milan di Berlusconi: costruire una squadra che possa vincere e convincere per tanti anni consecutivi, è un grande talento e se mantiene ben saldi i piedi al terreno potrebbe diventare parte integrante della futura Vecchia Guardia; Nocerino, l’abbiamo già detto ma bisogna ripeterlo, è stata l’intuizione geniale di Galliani, insieme a Muntari che, al Milan, sta dimostrando di avere ottime qualità; Van Bommel è il centrocampista centrale migliore di questo Milan e la sola idea che possa lasciare la maglia fa venire da piangere; in area difensiva Allegri può fare affidamento sul solito fantastico Thiago Silva affiancato da un buon Mexes (quando non è squalificato!) o da un Bonera in grado di stupire tutti quanti con prestazioni eccellenti come quella avuta contro il Lecce; in tutto questo dispiace molto che Alessandro Nesta, così come Filippo Inzaghi, non riescano più a trovare spazio scontrandosi con un Mister che vuole svecchiare la rosa e rifare una squadra senza tenere conto delle qualità che risiedono ancora in questi giocatori e dell’amore che i tifosi ripiegano su di loro: dispiace; anche Abate sta riprendendo la gestione della fascia che ha permesso ai ragazzi di conquistare lo scudetto 2011, la sua spinta verso l’alto e la progressione palla al piede sono qualità migliorate ulteriormente e davvero indispensabili, non si può dire lo stesso per il terzino sinistro, Mesbah è ancora troppo lento e poco preciso, Antonini sopperisce bene al problema ma si potrebbe fare di più (magari anche Galliani sta iniziando a rifletterci).
Nella giornata odierna (14 marzo) i ragazzi continueranno gli allenamenti sul campo di Milanello per preparare con attenzione la sfida contro il Parma di sabato 17 marzo; un’altra partita da non sottovalutare considerando la necessità primaria di collezionare altri 3 punti per sperare di allungare ulteriormente sulla Juventus. Il Milan farà affidamento su qualche rientro decisivo: Clarence Seedorf e Maxi Lopez sono pronti e desiderosi di tornare in campo, fino a ieri abbiamo sperato anche nel possibile ed eventuale ritorno di Boateng che, ahimé, dovremo rimandare alla giornata seguente: non ce la farà per Parma.
Al Milan attuale di Allegri niente può fare paura, sono riusciti a sopravvivere e barcamenarsi durante periodi davvero molto difficili e ora che le cose sembrano raddrizzarsi sono gli altri a dover sudare freddo.
Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it