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Novara-Milan 0-3: Ibrahimovic non tradisce mai

NOVARA-MILAN 0-3, LA FURIA VINCENTE DI IBRAHIMOVIC – Trovare scuse non è nello spirito del Milan, provare a giustificarsi nemmeno ma già il fatto di essersi concentrati sulla differenza che avrebbero trovato giocando sul sintetico non ha trasmesso segnali positivi. Massimiliano Allegri insiste schierando Emanuelson trequartista, anche perché Seedorf non è ancora in condizioni fisiche per giocare, per lo meno non da titolare, la formazione con Robinho dietro a El Shaarawy e Ibrahimovic probabilmente, schierata titolare, sarebbe riuscita a dimostrarsi un attimo più incisiva. Il problema globale dei ragazzi è la lentezza, si muovono poco e aspettano: passaggi troppo “telefonati” vengono facilmente intuiti dagli avversari che bloccano le azioni sul nascere, in più, ad accrescere ulteriormente la difficoltà che i rossoneri stanno riscontrando nel trovare il gol, nessuno, tranne Ibrahimovic se servito adeguatamente, riesce a saltare l’uomo e, conseguentemente, la porta avversaria non si avvicina mai. All’inizio del secondo tempo Allegri arretra Emanuelson a terzino sinistro togliendo Antonini per inserire il piccolo Faraone, un campione che sta crescendo e ha davvero una voglia incredibile di giocare e di dimostrare il suo valore, basta vedere come si scalda, basta osservare il suo sguardo colmo di desiderio di vittoria per sapere che il suo futuro vede solo rossonero: è un giocatore da Milan. Di occasioni il Milan ne ha create tante anche nel corso del primo tempo ma di conclusioni effettive nemmeno l’ombra. Ibrahimovic ha avuto due buone chance su punizione ma Uikani si è fatto trovare inaspettatamente presente e reattivo, lo stesso vale per le parate effettuate sugli altri tre palloni calciati sempre dallo svedese oltre al bel tiro di Van Bommel e Nocerino, ma costruire azioni importanti risulta inutile se manca velocità nel gioco e quindi sorpresa negli avversari. Dal momento in cui entra in campo il Faraone le cose cambiano, il diciannovenne italo egiziano è nettamente più veloce rispetto agli altri ma, è un dato di fatto, ha bisogno di ancora un po’ di esperienza che si farà con il tempo, sempre ammesso che Allegri gli dia la possibilità di giocare con continuità. Il centrocampo rossonero attuale è un vero disastro, senza Aquilani della poca reattività dell’inizio di questa stagione non si vede più nemmeno l’ombra: Ambrosini tranne i due assist vincenti risulta essere un po’ troppo evanescente, qualche stop ma passaggi solo indietro o laterali che non portano a nulla, Van Bommel prova a muoversi ma è meno preciso del solito. Ci manca il Pirlo della situazione che, infatti, alla Juventus ha portato proprio quello che manca a noi: cross di precisione. Anche Ignazio Abate non si è dimostrato in grande forma fisica, ha provato dei traversoni senza senso logico per Ibrahimovic ma non l’ha mai trovato concretamente. Nell’insieme non hanno giocato bene tranne qualche bel guizzo di Nocerino e del solito Ibrahimovic, l’unico vero astro della squadra che, a dimostrazione del fatto che sia indispensabile, sblocca la partita grazie a un colpo di precisione su perfetto passaggio di Ambrosini, un controllo di palla senza paragone: arriva il gol e si ricomincia a respirare. Nonostante tutto, però, è inutile trovare ossigeno vincendo con fatica contro il Novara, bisognerebbe ricominciare a giocare da Milan anche perché, in queste condizioni, trovo difficile anche la sfida contro l’Arsenal, mai sottovalutare gli avversari ma, quanto meno, valutare correttamente sé stessi e i rossoneri non sono nemmeno la metà di quello che hanno dimostrato la stagione scorsa. Bisogna cercare  una soluzione e trovarla in fretta. Non si può andare avanti così. Ci mancano giovani come El Shaarawy: veloci, reattivi, determinati e in grado di saltare gli uomini, ci manca un altro Ibrahimovic che, là davanti, sappia raccogliere ogni cross, ogni passaggio e trasformarlo in gol. Spero ancora che il mercato ci porti un attaccante importante, magari Tevez, magari Maxi Lopez, non importa, ce ne serve uno e al più presto, chiunque sia imparerà a trovare il suo spazio in questo Milan e, giocando bene, non avrà nessuna difficoltà. Finalmente al 30′ arriva la giocata magica di Nocerino che crossa per El Shaarawy, colpisce benissimo, Robinho da dietro si fa trovare al posto giusto nel momento giusto e devia leggermente il tiro del Faraone che entra in porta segnando così lo 0-2. I ragazzi si sono leggermente svegliati ma contro un’altra squadra questo spirito di sufficienza sarebbe stato punito molto prima affossando il morale oltre che strappando punti importanti. La cosa primaria, per la seconda metà di Campionato, sarà sfatare il mito statistico del Campione d’Inverno che vince il Campionato. La volontà di Allegri era di “girare a 40 punti per chiudere il girone d’andata proprio come lo scorso anno”: detto fatto ma non basta e i rossoneri lo sanno benissimo. Il momento dello 0-3 è stato spettacolare, non tanto per il gol quanto perché tutto lo stadio ha applaudito la doppietta di Ibrahimovic, una doppietta inaspettata su rimpallo dopo la parata su calcio di El Shaarawy da parte di Uikani che esce dalla porta e lo svedese lo beffa con un colpo di tacco lentissimo che rotola letteralmente nella rete: non sempre tirare forte è la soluzione migliore.

0-3 che portano 40 punti in classifica al Milan di Allegri, adesso bisogna dare una svolta definitiva al Campionato perché lo scudetto non deve rimanere un sogno.

Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it

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