MILAN-INTER – Abbiamo già fatto tutte le considerazioni del caso, abbiamo analizzato nel dettaglio la partira, quello che manca ormai è solo l’ignoto, quello che sta nella mente dei giocatori e dell’allenatore. Non so con che criterio si ostini a dimenticarsi della presenza di Pippo Inzaghi, una leggenda rossonera che, soprattutto in questa circostanza, sarebbe stato utilissimo, ha 38 anni, alcuni infortuni alle spalle ma anche tanti, tanti e tanti gol ancora. Nel momento in cui si sa di avere solo El Shaarawy come sostituto di Pato, un ragazzino che sebbene bravissimo non ha ancora esperienza e minuti nelle gambe, non ha quelle caratteristiche già insite in Inzaghi, un’alta tensione che ha fatto conquistare innumerevoli successi al Milan e, nel momento del bisogno, potrebbe ancora determinare buone prestazioni di squadra, forse bisognerebbe riconsiderare la sua presenza in campo. Personalmente mi dispiace molto questo atteggiamento di sfiducia nei suoi confronti ma non per questioni legate al passato ma in vista del futuro. L’importanza è vincere non con chi o come, quello che conta è imporre il colore rossonero in Campionato. La dimostrazione che le scelte attuali sono sbagliate sta proprio nel fatto che su 3 derby della scorsa stagione il Milan è uscito sempre vincente, perdendo quest’anno in un momento in cui sembra davvero che ci sia qualcosa che non va nello spogliatoio di Allegri. Contratto rinnovato per il Mister che dovrebbe dargli importanza e credibilità nella squadra e nella dirigenza, dovrebbe, nella sua mente, dargli fiducia e spinta per fare sempre meglio; certi errori di valutazione, però, sembrano dettati da una considerazione troppo sommaria della squadra disponibile attualmente. Non ha a disposizione Cassano, non ce l’ha e anche rimpiangendo le partite in cui era lui la stella del Milan, adesso bisogna cambiare qualcosa, non basta, non può bastare Ibrahimovic per vincere c’è bisogno di altro. Che “altro” significhi Inzaghi o meno conta poco, l’importante sarebbe ammettere, almeno con sé stesso, di dover assolutamente apportare delle modifiche al campo e al gioco. Allegri dice spesso che la Vecchia Guardia risulta indispensabile nelle dinamiche di squadra, se davvero è così forse sarebbe ora di dimostrarlo dentro allo stadio e non solo fuori.
Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it