MILAN-INTER 0-1 – Una partita strana, una partita ricca di pathos già di per sé, il derby tiene con il fiato sospeso, fa tremare lo stadio che, stasera, ha dato il meglio trasmettendo tanto calore e partecipazione alla propria squadra del cuore. Il derby è la sfida dell’orgoglio e della tenacia prima ancora che della tecnica, è la sfida per l’imposizione dell’onore insito nei propri colori, questo vale sia per l’Inter che per il Milan ma i rossoneri, quesra sera, sono scesi in campo davvero cattivi, grintosi, combattivi e compatti. Tutti, ma proprio tutti, hanno saputo correre e attaccare con il cuore. L’Inter si è difesa bene, ha messo in difficoltà il Milan già dopo 5 minuti con il gol di testa, in fuori gioco, di Motta ma, i rossoneri, non hanno concesso respiro agli avversari pressando in ogni istante della partita e mettendo tanta tecnica in qualche azione di tutto rispetto. Nessun gol durante i primi 45 minuti, partita ferma ma solo per il risultato, Ibrahimovic è davvero incredibile, Pato ha sbagliato qualche movimento favorevole ai rossoneri ma si è prodigato per la squadra, mi è piaciuto tantissimo Thiago Silva, Nocerino e Van Bommel che, con un tiro inaspettato ha preso una traversa che trema ancora adesso insieme al cuore di chi guardava con fiducia un’azione che avrebbe potuto sbloccare definitivamente la partita. Una prestazione, quella di Van Bommel davvero ottima, a dimostrazione del fatto che, adesso, risulta molto più utile rispetto ad Ambrosini, in panchina insieme a Seedorf. Anche il secondo tempo dimostra la superiorità rossonera soprattutto nel possesso palla, l’Inter insegue, rincorre e cerca di conquistarsi spazio ma non ne trova; nonostante tutto, però, il gol sembra non arrivare proprio mai. Il derby è una partita in cui le variabili sono molte di più e molto più difficili da valutare che in qualsiasi altro match, dimostrazione del fatto che, anche se il Milan ha giocato alla grande fin dal principio, è stato Milito a sbloccare il risultato con un calcio di precisione ma poco potente che beffa Abbiati e gela ulteriormente lo stadio milanista fiducioso in un buon risultato di squadra. Il controllo di palla di Pato, in ogni caso, lascia ancora molto a desiderare, si vede che il ragazzo non gioca 90 minuti da un bel po’ di tempo, deve ancora ritrovare se stesso e un gioco convincente, probabilmente le vicissitudini di mercato lo hanno un pochino destabilizzato, forse più di quanto non fosse già in seguito ai problemi fisici ricorrenti. Ibrahimovic si mette in gioco in ogni ruolo, ottimo attaccante ma incredibile anche come trequartista il problema paradossale è che non riesce a trovare nessun compagno a cui dare la palla e che sappia cosa fare con il pallone tra i piedi, non riesce sicuramente ad essere decisivo da solo, il supporto della squadra sarebbe indispensabile e Pato sicuramente, per lo meno in questo momento, non è l’uomo giusto per stargli accanto e seguirlo in tutti i suoi movimenti magistrali e velocissimi. L’inserimento di El Shaarawy al posto di Pato sembra un avvertimento per il brasiliano più che un cambiobtattico; dopo appena qualche secondo dall’inserimento del piccolo Faraone Robinho riesce a sbagliare il pareggio oltretutto l’arbitrobfischia ilbfuorigioco e l’errore viene consideratobirrilevante ma solo per l’esito non per il brutto gesto che conferma la sua difficoltà sotto porta. Allegri proprio ieri a Milanello aveva detto che se l’Inter avesse perso questa partita si sarebbe tolto definitivamente dalla corsa allo scudetto 2012 ma se avesse pareggiatobo vinto avrebbe riaperto il Campionato e, come volevasibdimostrare, non è ancora finita e oltre alla Juventus ora anche l’Inter sibinseriscevtra lebpossibili contendenti al trionfo.
Dispiace che il Milan riesca a “vincere giocando male”, come aveva detto il Mister qualche tempo fa, e non riesca a portare a casa tre punticini importanti giocando bene perchè, tutto sommato, è stato un bel derby in cui i rossoneri ci hanno provato davvero, fino alla fine, credendoci e sperando nella vittoria che, ahimè, non è arrivata. Ora non resta che capire cosa si debba fare per vincerebdinnuovoncome prima, bisogna trovarebuna chiave risolutiva delnproblema, un metodonper conquistarebfiducia in sé stessi e determinazione vincentebin campo. Allegri ha rinnovato il contratto, Pato si è messo sereno in maglia rossonera,ndovrebbero essere tranquilli e, invece, questo risultato, risolleva problemi fossilizzati prima della sosta di Natale ma, per vincere, bisogna trovarebla soluzione che sciolgabilbfossile e risvegli gli Immortali..
Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it