MILAN BOATENG – Seconda parte della bella intervista rilasciata da Kevin Prince Boateng al quotidiano Tuttosport. Focus sulla pazzia di casa rossonera…
Perché Boateng è diventato un’icona per i milanisti?
«Non so, bisognerebbe chiederlo a loro… Forse perché gioco cattivo».
Se lei fosse tifoso si innamorerebbe di Boateng?
«Sì per la sua pazzia, ma una pazzia positiva».
La sua è pure la maglietta più venduta…
«Anch’io quando ero piccolo andavo a comprarmi la maglietta del mio giocatore preferito. Il primo è stato Sebastian Deisler a Berlino: un grande giocatore, solo un po’ sfortunato».
Le piace la definizione di “Crazy Milan”?
«Sì, ma in senso positivo. Perché qui ci sono grandi giocatori con grande carattere».
Chi è il più cattivo tra i suoi compagni?
«Gattuso. Ma Rino è in buona compagnia: ci sono Cassano, Ibra, il sottoscritto e Van Bommel, tutti in campo possiamo diventare molto aggressivi a seconda delle situazioni».
Chi non vorrebbe mai incontrare di notte, da solo e al buio?
«Taiwo».
Fosse arrivato pure Tevez?
«Sarebbe stato perfetto per il Milan perché lui è cattivo, fa gol ma sa pure difendere. Pato? Sono felice che resti, ma comunque avrei rispettato qualsiasi sua decisione».
A Bergamo, oltre al suo gol, ha fatto notizia quell’esultanza dedicata alla sua Melissa. È più difficile liberarsi da un avversario o dai paparazzi?
«Quello è stato un problema soltanto le prime settimane, adesso tutti sanno che noi due siamo insieme. Comunque è normale: è il loro lavoro, ora è tornato tutto tranquillo».
In caso di scudetto, ballerà ancora il moonwalk a San Siro?
«L’ho fatto una volta e può bastare. Perché voglio che la gente mi ricordi per come gioco a calcio, non per come ballo o canto».
La redazione di Milanlive.it