MILAN ALLEGRI – Ultima parte della lunghissima ed interessante intervista di Massimiliano Allegri, allenatore del Milan, a Il Corriere della Sera. Si parla in particolare del derby ormai alle porte.
Massimiliano Allegri come vive il suo quarto derby contro il quarto allenatore nerazzurro differente?
«Il prossimo sarà diverso dagli altri ma di certo ha la stessa importanza della sfida di ritorno dell’anno scorso. Perché, salvo eventi clamorosi, l’Inter ha l’obbligo di vincere per rientrare nel giro-scudetto. In questo senso conta persino più di quello di nove mesi e mezzo fa, perché allora un pareggio avrebbe tenuto i nerazzurri a 2 punti. Stavolta invece resterebbero a 8 punti da noi e magari a 10 dalla Juve. L’Inter non può sbagliare niente. Se lo scudetto si dovesse conquistare a 80 punti, che già è una media bassa, visto come si sta correndo, i nerazzurri dovrebbero vincere 17 partite su 19. Questa è aritmetica».
Che cosa si può inventare Ranieri per battere il Milan capolista?
«L’Inter sta bene e lo si è visto contro il Parma. Subisce poco ed è la miglior Inter della stagione. Noi siamo in una buona condizione, come dimostrano i risultati: 10 vittorie e due pareggi. A Bergamo, credevo di soffrire di più dal punto di vista fisico. Sono sicuro che verrà fuori una bella partita, con un ottimo Milan».
Dove l’Inter può mettervi in difficoltà?
«Alcuni giocatori, come Alvarez, sono cresciuti, la squadra sta bene, e rientrano giocatori come Sneijder e Forlan. In più i nerazzurri hanno una rosa che è partita quest’anno per lottare per lo scudetto. I valori tecnici rimangono, poi ci possono essere state situazioni particolari, tipo infortuni, che hanno condizionato la prima parte. Comunque l’Inter arriva di sicuro fra le prime tre».
Ranieri conta nella legge dei grandi numeri per ribaltare il pronostico. Fa bene?
«Speriamo che la serie continui. Vincere un derby non è mai facile, però noi abbiamo ripreso bene dopo la sosta. Disputeremo una grande partita, poi ci vuole anche un po’ di fortuna. Non mi dispiacerebbe vincere il quarto derby consecutivo».
Il derby di aprile è stata la partita più importante da quando lei è al Milan?
«Le due partite chiave di aprile erano state il derby e la trasferta di Firenze. Tutto in otto giorni. Battere l’Inter ci ha permesso di avere 5 punti di vantaggio; Firenze ci ha aveva consacrato. Noi abbiamo un calendario difficile da qui al 26 febbraio: dopo Bergamo, il derby, Novara, Cagliari e cinque scontri diretti. In mezzo l’ottavo di Champions con l’Arsenal. Ci aspettano due mesi fondamentali; dovremo stare tutti bene per fare punti. Ritrovarci, dopo la sfida con la Juve, in testa alla classifica o vicino alla testa sarebbe un grande risultato».
Quale giocatore più degli altri incarna l’anima del derby?
«In assoluto: Gattuso. E poi c’è lo zoccolo duro, Nesta e Ambrosini, più Ibrahimovic per come interpreta questa gara anche da ex».
La redazione di Milanlive.it