Nel quadrato Milan di Massimiliano Allegri si parla sempre di Ignazio Abate, terzino adattato che sta sorprendendo tutti, Prandelli compreso. Sull’altra fascia però imperversa un ragazzo non più giovanissimo, che dopo una vita di prestiti (Prato, Ancona, Modena, Pescara, Arezzo e Siena…!) è tornato nella sua Milano e si è ripreso il Milan. Parliamo di Luca Antonini, freccia della fascia sinistra rossonera. Abile sia in copertura che in spinta oggi è un intoccabile per Allegri, ed è lui a suonare la carica ai microfoni di Radio Sportiva. “All´inizio non abbiamo fatto bene, è mancato tanto Robinho anche se Cassano ha fatto la differenza – racconta il giocatore – Ma con Robinho abbiamo più punti di riferimento. Ora siamo entrati in condizione, il mister può contare su 22 giocatori di grande livello”. Un Milan forza 9, e Prandelli ne sta tenendo conto. Il ct della Nazionale convocò Antonini per un’amichevole con la Costa d’Avorio (9 agosto 2010), senza inserirlo in campo. Stavolta tocca al pendolino dell’altra fascia, Ignazio Abate, chiamato per le amichevoli contro Polonia e Uruguay:” Ignazio ha fatto benissimo l´anno scorso– si complimenta Antonini – ha dimostrato di meritare la nazionale. Io l´avrei convocato anche prima, forse Prandelli aspettava la piena maturazione. Non è un tappabuchi: Ignazio gioca in un top club titolare, non è certo una convocazione a questo scopo.” Entrambi avevano iniziato la loro carriera in posizione più avanzata: il figlio di Beniamino giocava anche attaccante, Luca esterno di centrocampo. Un giorno arrivò un genio di nome Leonardo, che ne rivalutò le carriere arretrandoli sulla linea difensiva:” Leonardo puntò tanto su me e lui, quell´anno siamo migliorati anche grazie a Tassotti che ci ha arretrati. Il merito di averci lanciato è di Leonardo, ma la consacrazione è arrivata con Allegri”. Un grazie anche all’attuale tecnico rossonero, che ha creduto e insistito su di loro. Oggi gli sforzi del mister si concentrano su Taye Taywo, oggetto misterioso del mercato rossonero:” Bisogna dargli un po´ di tempo per adattarsi al calcio italiano – ammette Antonini – : è giovane e ha notevoli margini“. Un ultima battuta su Antonio Cassano, alle prese con un lungo stop:” Cassano? L´ho visto due giorni dopo la gara di Roma: dai giornali sembrava un moribondo, invece era il solito Antonio sereno e scherzoso. Sono stato contento, sapere Antonio in quella situazione mi ha fatto male, quando l´ho visto mi sono tranquillizzato. Poi l´omaggio del Real ieri fa capire che lui lascia in tutti quelli che l´hanno conosciuto un grande ricordo”. In attesa del ritorno di Fantantonio, Allegri si gode il suo Speedy Antonini. Ma non chiamatelo gregario, altrimenti si arrabbia.
Davide Capogrossi