Milan-Catania 4-0: Una vittoria chiamata e ottenuta in grande

il gol di Ibrahimovic su rigore (l'1-0 che sblocca una grande partita rossonera)

MILAN-CATANIA 4-0 – Un Milan criticato troppo a lungo, in questo inizio di campionato, per una presunta incapacità di entrare in partita dal primo minuto; contro il Catania anche questo aspetto è stato definitivamente sfatato. I rossoneri hanno pressato alto fin dal fischio di inizio. Il 3-5-2 di Montella non è sembrato decisivo nonostante non si siano mai arresi soprattutto grazie a un centrocampo ordinato e presente. Un centrocampo che, però, non è supportato da una buona difesa (in cui il Milan incontra l’ex Legrottaglie) e da un buon attacco, decisamente poco incisivo non avendo mai intimorito Abbiati se non al 44′ del primo tempo con l’entrata rapida e decisa di Bergessio che conclude colpendo Abbiati a gamba tesa mentre prontamente cerca di portargli via il pallone dai piedi. Il Milan, in tutto questo, ha saputo dominare la partita anche se qualche prestazione dei singoli non ha convinto. Si è sentita la mancanza di Cassano, sostituito da un Robinho in partita ma ancora troppo impreciso, parecchi errori e qualche indecisione, corrette al 24′ del primo tempo con un bel gol inventato (2-0); lo stesso vale per Emanuelson, decisamente improbabile come sostituto di Boateng, non è piaciuto a causa degli errori, della papera in cui ha lisciato un pallone che avrebbe segnato (forse) il 3-0, della poca decisione e determinazione, al trequartista numero 28 manca ancora un po’ di cattiveria agonistica; Aquilani, tranne il bel gol che ha sfiorato la traversa (39′ 1°T) non ha fatto nulla di eclatante, i passaggi mai precisi, gli stop non convincono e la decisione neppure; non è stato brillante nemmeno Ambrosini, a cui preferisco senza ombra di dubbio, Van Bommel, nonostante abbia quasi segnato il gol del 3-0 su calcio d’angolo parato inspiegabilmente da Andujar non è riuscito a rendersi indispensabile a centrocampo; si è sentita anche la mancanza di Nocerino sebbene Seedorf sia un ottimo giocatore e l’abbia dimostrato sempre, anche se avrebbe potuto segnare il 3-0 e anche il 4-0 già nel primo tempo, si è rifatto al 24′ del secondo tempo con un bellissimo gol che ha fatto esplodere San Siro. Benissimo, e aggiungerei “finalmente”, Ibrahimovic, preciso in area, convincente a centrocampo e utile in difesa, oltretutto ha segnato il suo 99° gol in serie A grazie al calcio di rigore assegnato al Milan per fallo di Lanzafame su Robinho, un calcio perfetto che serve a sbloccare definitivamente la partita a favore dei rossoneri. Non è finita. Gianluca Zambrotta, già brillante in difesa e rapido nei rientri, segna il gol del 4-0  su respinta di Andujar, era dal 21 settembre 2008 (con la Lazio) che non segnava in serie A. Sul finire del secondo tempo Massimiliano Allegri fa un regalo a San Siro facendo entrare Filippo Inzaghi, al posto di Robinho, un giocatore immenso e ancora determinante, gli avversari giustamente lo temono ed è assolutamente normale che desideri ancora giocare nonostante l’età, nonostante gli infortuni e la presunta stanchezza dovuta a tutti questi anni ad altissimi livelli ma, dimenticando questi commenti, riesce quasi a segnare il gol del 5-0 dopo appena 5 minuti dal suo ingresso in campo.

Un risultato che fa sperare, credere e guardare al futuro con grandi presupposti. Lo scudetto potrebbe essere vicino, non bisogna mollare la presa e trovare un po’ d’ordine, di equilibrio e di continuità per i singoli. Una continuità che purtroppo, anche a causa degli infortuni, i rossoneri faticano a trovare ma troveranno. L’obiettivo è sempre e solo vincere. Tutto sommato, nonostante le critiche, che da parte mia arrivano più che altro per desiderio di vedere i rossoneri sempre e solo vincenti, il Milan ha saputo ritrovare sé stesso e i suoi gol. E’ pur sempre vero che giocare sotto la pioggia motiva la squadra, le grandi prestazioni e i risultati importanti vanno sempre bagnati e, in questo caso, non è decisamente l’alcol la giusta alternativa!

5 vittorie in Campionato su 5, un pareggio in Champions League e nemmeno una sconfitta, se dopo ogni sosta questi sono i risultati lascio a voi la conclusione…

Una vittoria per Antonio Cassano, una vittoria per dimostrare che il Milan c’è, una vittoria per credere ancora e guardare avanti sempre sostenuti da un allenatore con le idee chiare e la giusta determinazione per arrivare fino in fondo concretizzando gli obiettivi perseguiti con fatica.

Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it

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