Il calcio è così: domini, crei occasioni, sbagli e vieni punito. Sceneggiatura già scritta che si ripete in quel di Minsk, dove il Milan non riesca a capitalizzare un’infinità di palle gol per replicare al vantaggio di Ibra. Un primo tempo che sfiora la perfezione, se non per quel due a zero che tarda ad arrivare, con il consueto Robinho divino fuori i dieci metri, terribilmente sprecone sotto porta. E accade così che al 55’ il centrocampista Kontsevoy vesta i panni di Corvia e si affidi agli effetti speciali per convincere il sig. Rasmussen ad accordare il penalty, trasformato da Bressan. Lo stesso sig. Rasmussen che poco dopo sorvola su una parata di Simic su Boateng, sarebbe stato rigore ed espulsione per il maldestro difensore di casa. Il pareggio si materializza con il passare dei minuti, causa Gutor versione supereroe, anche se al 91’ è Abbiati a salvare sulla possibile beffa di Skavysh; tutto questo mentre a oltre 1000 km di distanza Lionel Messi stende il Viktoria Plzen con una tripletta, volando a quota 202 in blaugrana. Catalani e rossoneri qualificati agli ottavi di finale con due turni d’anticipo, il primo posto si deciderà a S. Siro il 23 novembre nello scontro diretto . Lì il Milan dovrà necessariamente acciuffare l’intera posta in palio, a meno che il Barça non stecchi all’ultima giornata al Camp Nou contro il Bate, pura fantascienza. Milan che non parte con i favori del pronostico, ma dopo il pareggio dell’andata a casa di Messi and company nulla è scontato. Intanto Guardiola dovrà rinunciare a uno degli elementi più rappresentativi, Dani Alves, squalificato. Il Milan invece avrà un Pato in più e non è poco.
Davide Capogrossi