Calciomercato Milan, da Aquilani a Taiwo, un primo bilancio sui nuovi arrivati

CALCIOMERCATO MILAN – All’indomani della vittoria dello scudetto in terra romana, le dichiarazioni di Berlusconi lasciavano presagire un mercato scoppiettante, con le agende di Galliani e Raiola senza un centimetro libero. A posteriori, tirando le prime somme, il mercato rossonero si è rivelato altamente deludente. La situazione non facile dell’intera società rossonera non ha contribuito inoltre all’inserimento graduale di giocatori che hanno fatto un enorme balzo in avanti, iniziando a giocare ogni tre giorni senza mai rifiatare, con indosso la casacca rossonera, che per prestigio ed onere porta enormi responsabilità sulle spalle dei nuovi arrivi.

Andiamo per ordine dunque partendo da Taye Taiwo, che a detta degli addetti ai lavori avrebbe dovuto sopperire all’anagrafe di Zambrotta, alla discontinuità di Antonini ed alla scarsa propensione difensiva di Emanuelson, risultando però ad oggi come l’ultima scelta di Allegri per il ruolo di terzino sinistro. Complici molti fattori, su tutti probabilmente gli infortuni che ne hanno interrotto la preparazione(a detta dello staff atletico di Milanello il nigeriano, vista la sua mole imponente, fa più fatica degli altri ad entrare in condizione) e la complessità tattica riscontrata in italia, sulla mancina rossonera non si è visto il Taywo che nella scorsa stagione ha scavato trincee durante le partite del Marsiglia. Non sappiamo quanta fiducia riceverà ancora da Allegri, anche se è certo che il laterale sinistro ha enormi margini di miglioramento, e potrebbe rivelarsi dunque un grande affare visto il costo nullo del cartellino.

Capitolo Mexes: il francese è stato accolto a braccia aperte, visto che un vero sostituto alla coppia da sogno Thiago Silva-Nesta non era stato ancora trovato e che è un centrale di sicuro affidamento per il presente e per il futuro per sostituire l’enorme Sandro. Tuttavia non ha ancora potuto giocare per colpa dell’infortunio patito in Aprile contro la Juve, anche se da lui ci si aspetta molto, visti gli standard dimostrati a Roma, dove con Juan ha composto una delle migliori coppie del campionato. Ottimo affare anche lui, dato che si parla di un giocatore che conosce perfettamente il campionato italiano, abituato a giocare a certe frequenze ed a certi livelli e con una buona esperienza internazionale; ingaggiato a parametro zero rappresenta per costo e qualità un’operazione che la dirigenza rossonera non poteva farsi sfuggire.

Nota dolente la mediana, dato che Aquilani e Nocerino non rappresentano i giocatori che nella mente di Allegri e di tutto il popolo rossonero avrebbero dovuto vestire i panni del top player. Arrivati per rimediare a situazioni di emergenza quali il mancato ingaggio di Fabregas(o chi per lui) e l’infortunio gravissimo patito da Flamini, non hanno entusiasmato finora, complici i numerosi malanni che hanno falcidiato il centrocampo rossonero, non facilitandone l’ingresso in una piazza dalla mentalità così esigente ed abituata a vincere. Avrebbero dunque preferito una situazione più tranquilla, con un Milan non in crisi di gioco e di risultati e con alcuni elementi venuti a mancare (Gattuso su tutti) che con la loro presenza ed il loro carisma ne avrebbero aiutato enormemente l’ambientamento.

Colui da cui ci si sarebbe aspettato un po’ di tempo in più per entrare nei meccanismi della grande squadra invece, non ha deluso le aspettative di stellina, Stephan El Sharaawy. Il giovane attaccante ha l’appoggio dell’intero spogliatoio, che avrebbe compreso comunque qualche difficoltà iniziale da parte del giovane, vista l’enorme responsabilità e la grande aspettativa che si aveva su di lui. Tanto lavoro e poche parole invece per Stephan, che quando è stato chiamato in causa ha risposto prontamente, arrivando perfino a timbrare il tabellino dei marcatori, con il gol pesantissimo siglato contro l’Udinese. Se il Milan dunque ha tirato la carretta, non sprofondando del tutto, lo deve alla vecchia guardia, che ha sorretto ciò che è rimasto della temibile squadra dello scorso anno. La stagione comunque è lunga e le somme si tirano a maggio, i nuovi acquisti avranno tempo per ambientarsi e dare il meglio di se stessi, questo per lo meno è quello che ci si augura, o meglio quello che si augura Galliani, dato che il mercato condotto dal plenipotenziario rossonero è stato etichettato finora come “deludente” ed avaro di grandi colpi. L’unico a sorridere probabilmente è stato il portafogli di casa Berlusconi, che in nome del fair play finanziario, ha condotto non una decisa campagna di rafforzamento, ma più semplicemente una sorta di puntellamento low cost della rosa; tuttavia ciò non bastera per sferrare il tanto pubblicizzato attacco alla champions league, per lo meno per questa stagione.

Samuel Sanapo – Milanlive.it

Gestione cookie