CALCIOMERCATO MILAN – Se dovessimo stilare una classifica degli “imbronciati” di questo inizio stagione Amauri sarebbe il vincitore indiscusso, il re del mobbing. Lo juventino è stato schedato come “personale tesserato che non rientra nel progetto tecnico”, una definizione impietosa per un dipendente che si cucca 3.5 milioni l’anno. Il giocatore continua ad allenarsi a parte, le partite se le gode dal divano da casa ed è diventato un caso. L’Assocalciatori non si capacita della tranquillità del giocatore, che non esterna le sue sensazioni e sembra accettare, o quantomeno tollerare l’attuale situazione. La verità può essere ben più semplice da rintracciare ed è riassunta in tre parole: Milan a gennaio. D’altra parte il giocatore ha sempre desiderato i rossoneri, e i “no” proferiti a settembre al Trabzonspor e all’OM di Deschamps sono la conferma più evidente. Ora potrebbe diventare il protagonista della finestra di gennaio, dato che il contratto scade nel 2012 e la Juve non vuole regalare un giocatore pagato 23 milioni solo 3 anni fa. La conferma arriva anche dal suo agente Giampiero Pocetta:” Amauri pensava di poter trovare spazio, ma non è così. Lascerà sicuramente la Juventus, ma penso che la situazione diventerà più chiara entro un mese e mezzo. Se si facesse avanti un club francese? Certo, l’ascolteremmo e prenderemmo in considerazione la sua offerta “. Il riferimento è all’Olympique di Marsiglia che si è riproposta sorniona dopo il rifiuto del mese scorso. L’attacco dell’OM stenta in campionato e l’italo-brasiliano rappresenterebbe una valida alternativa al desaparecido Gignac. Il giocatore tuttavia preferisce rimanere nel Belpaese e non è una novità: Fiorentina e Parma hanno richiesto informazioni nei giorni scorsi, ma è il Milan l’indiziato principale. Il matrimonio si potrà fare già a gennaio, ma la Juve pretende perlomeno una contropartita tecnica, Bonera e Yepes sono le soluzioni più plausibili, uno scambio che puntellerebbe la rosa di entrambe le squadre secondo le esigenze. I rossoneri in questo modo risolverebbero il problema del vice Ibra mediante un’intelligente operazione low cost, a patto che l’ex Palermo si riduca il consistente ingaggio.
Davide Capogrossi – Milanlive.it