Juventus-Milan, sfida d’altri tempi fra le prime donne del calcio italiano

JUVENTUS-MILAN – Una rivalità lunga 112 anni, più di un secolo passato a rincorrersi per aggiudicarsi i primissimi posti del campionato italiano, con sfide spesso e volentieri dal sapore di scudetto. Juventus e Milan si affronteranno per l’ennesima volta domenica sera in un match mai così ricco di emozioni, mai così anomalo. Tanti i fattori che ne faranno una sfida strana, a partire da quella Juve che poco è abituata a non calcare i palcoscenici europei, come quest’anno, anche se ciò permetterà a Conte di preparare il match in tutta calma, senza il peso della partita infrasettimanale; incontro che invece il Milan dovrà affrontare, seppur contro il modesto Viktoria Plzen, e che comporterà un dispendio ulteriore di energie alla truppa di Allegri, già vista in affanno nelle uscite passate, per via quella rosa incredibilmente accorciata e falcidiata dagli infortuni. A proposito di infortuni: la Juve potrà contare sull’intero organico, escluso il lungodegente Iaquinta e l’ormai esiliato Amauri, mentre il Milan avrà praticamente una squadra intera fuori, con centrocampo e attacco sensibilmente decimati dagli acciacchi di Flamini, Gattuso, Boateng, Pato, Robinho e chi più ne ha più ne metta. Si spera in casa rossonera di recuperare capitan Ambrosini e di rivedere un Ibra in condizioni discrete dopo il lungo stop, per questo saranno importanti i minuti che il gigante di Malmoe avrà l’opportunità di mettere nelle gambe stasera nella sfida di champions contro il Viktoria Plzen. Formazione quasi obbligata dunque per mister Allegri, che dovrà solamente sciogliere i dubbi sul centrocampo, non tanto sugli uomini da schierare ma sui compiti e sulle marcature, su chi dovrà braccare strettamente quel Pirlo che per due lustri ha illuminato San Siro, dato che la difesa titolare è pienamente abile ed arruolabile ed i giochi in attacco sono fatti, dove Cassano resta strafavorito per affiancare Ibra, con l’arrembante El Sharaawy pronto a subentrare al barese o allo stesso Ibrahimovic, nel caso in cui il bomber di casa Milan non riuscisse a mantenere tutti e 90 i minuti. Per quanto riguarda i bianconeri invece, la Juve ha a disposizione la sua squadra tipo, potendo contare sull’apporto dei perni Buffon, Barzagli e Pirlo e sull’affidabilità finora dimostrata dai suoi esterni Lichtsteiner, Grosso, Pepe e quel Krasic per l’ennesima volta in dubbio, che tanta paura fa ai terzini di serie A, ma che ancora non ha imparato ad obbedire agli ordini del sergente di ferro Conte. Per il resto Chiellini affiancherà Barzagli e Marchisio vestirà i panni dello scudiero di Pirlo, con in attacco Matri e Vucinic pronti a pungere e parsi nettamente più in palla degli altri arieti juventini in questo inizio di stagione. Ma la vera discriminante di questa sfida potrebbe essere rappresentata non dalla caratura tecnico-tattica delle due formazioni, ma dall’aspetto emotivo di cui questa partita è carica, quest’anno come non mai. La sfida degli ex verrebbe da dire, uno su tutti quel Pirlo (assieme ai vari Abbiati, Ibrahimovic, Matri, Zambrotta, Aquilani ed Inzaghi) che ha lasciato un vuoto incolmabile in campo e nel cuore dei tifosi rossoneri e che si è sempre dimostrato glaciale di fronte all’avversario, che si trattasse di una finale di Champions o di un’inutile amichevole; riuscirà a non essere tradito dall’emozione domenica sera? Ritrovare di fronte la squadra che tanto ti ha dato e a cui tanto hai dato per dieci anni, condividendo gioie e dolori certamente farà un certo effetto al regista bresciano, specialmente se la si affronta non nel trofeo Tim (come accaduto in estate), ma in una sfida che potrebbe risultare decisiva nella rincorsa al tricolore. Altro fattore non trascurabile è lo Juventus Stadium, fortemente voluto dalla famiglia Agnelli in memoria di una stirpe che ha dedicato un’intera vita alla compagine bianconera, e che rappresenta il vero punto di forza della Juventus, acclamata come un gladiatore nella propria arena, con il pubblico che spinge letteralmente i giocatori, a pochi metri dal campo, con la stessa grinta con cui Conte carica i suoi. Inutile dire che i 41 mila posti dello Stadium saranno tutti esauriti, con i biglietti già interamente venduti da lunedì scorso. Strana sfida dunque, carica di emozioni contrastanti tra loro, in un palcoscenico certamente inedito, quale sarà il nuovo stadio, che accoglierà il primo, vero match importante della stagione, con degli interpreti che fino a poco tempo fa avremmo sognato di vedere a casacche invertite, con i tanti assenti di lusso, con i volti nuovi e con le bandiere di sempre (doveroso un plauso a capitan Del Piero, esempio di lealtà e sportività dentro e fuori dal campo), con due squadre profondamente ridimensionate negli uomini e nello staff forse, ma non nella voglia di vincere, che le ha collocate nel corso degli anni nell’Olimpo calcistico mondiale. Largo allo spettacolo dunque, quello certamente non mancherà, altrimenti non sarebbe Juve-Milan, un po’ inedito forse, ma sempre una partita dal fascino inestimabile, interpretata da quelle che sono state, sono e saranno le prime donne del calcio italiano.

Samuel Sanapo – Milanlive.it

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