MILAN, L’EUROPEO IN TASCA – “È un emozione enorme, conquistare l’Europeo qui a Firenze. Se pensiamo a dove eravamo un anno fa, quest’impresa ha dello straordinario: siamo partiti da zero, e abbiamo dato un’idea di gioco in poco tempo”. Cesare Prandelli soddisfatto e sorridente dopo la qualificazione aggiudicata: “con la forza di volontà, a prescindere dal gioco”. “Ho rischiato le tre punte perchè avevo visto che la squadra aveva equilibrio a centrocampo – racconta Prandelli, spiegando la duttilità tattica che lo ha portato a rinunciare alla formula dei due attaccanti – Quella iniziale non è una scommessa persa. Paradossalmente, quando abbiamo avuto le tre punte in campo abbiamo avuto meno occasioni, ma abbiamo trovato lo spunto giusto. Ma dalla strada della qualità e delle idee nessuna deroga”. Prandelli riesce anche a trovare parole di elogio e stima per Balotelli, nonostante l’errore dell’iPad: “La giornata di ieri è stata importante, ha imparato molto. Quando oggi è arrivata a Coverciano la notizia della convocazione in procura, ho parlato con lui, l’ho visto sereno e allora ho deciso di tenermelo comunque a disposizione. L’ho portato in panchina, e l’ho messo in campo al momento giusto. A quel punto, è stato un vero azzardo, con la Slovenia che aveva gli spazi per le ripartenze. Una componente di rischio c’è sempre – ammette Prandelli – Ma ho pensato che il pareggio non serviva a nulla. Se volete, chiamatelo azzardo: in fondo è stato cosi”. Ma la strada è ancora molto lunga: “Abbiamo fatto tanto, ma tanto dobbiamo ancora fare. Lavoreremo in questo anno che ci rimane su pochi uomini, ma con grande intensità”. A livello tattico bisogna trovare soluzioni diverse, così non basta più, anzi serve ad agevolare i movimenti dell’avversario e lo schieramento in difesa: “Dobbiamo avere la capacità, quando l’avversario è chiaro e schierato, di tirarlo fuori: non siamo ancora pronti, per la mentalità nostra e del pubblico, ma dobbiamo abbassare il baricentro e portarli fuori”. Ora non resta che cercare nuovi campioni per quest’Italia che vorrebbe tornare vincente: “Vedrete, con la pazienza e il tempo alcuni di questi ragazzi lo diventeranno, giocatori di primissimo piano. Certo, di calma in Italia non ce ne è mai, lo so bene sulla mia pelle…E pazienza se anche così, con una qualificazione anticipata, non siamo mai notizia d’apertura – chiosa il ct – vorrà dire che la notizia buona la daremo tra qualche mese”. Europeo in tasca, bisognerà allenarsi, prepararsi e lottare per riuscire a presentarsi più forti che mai e soprattutto veloci e compatti; per Prandelli, però, gli applausi di Firenze sono già stati di grande soddisfazione: “Gli applausi finali mi hanno fatto piacere, è segno che si tratta di un legame che non si può spezzare, nessuno può farlo…”.
Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it