MILAN, QUESTO PROPRIO NON SI FA – Il ricorso per recuperare almeno una giornata dopo l’espulsione di Morganti a Zlatan Ibrahimovic prosegue imperterrito, la società spera di recuperarlo almeno per la sfida a San Siro contro il Bologna, servirebbe per fargli acquisire nuovamente un po’ di morale e fiducia in sé stesso. L’abbiamo visto parecchio abbacchiato e sicuramente demotivato per l’ingiusta punizione ricevuta durante la partita contro la Fiorentina. Non possiamo immaginare quanti pensieri abbiano attraversato la sua mente ma è certo che l’amarezza e lo stupore per l’accaduto abbiano prevalso su tutti. E’ sceso in campo, al Franchi, diverso dal solito, ha fatto una cosa che, da atleta, non si fa. Non si affronta mai una competizione importante, di qualsiasi genere, cambiando qualcosa nel proprio aspetto; non si entra in campo con i “baffi” se non li hai mai portati in occasioni rilevanti, e la sfida contro la Fiorentina era molto, molto rilevante. Sembra una sciocchezza poco calcistica, una considerazione che potrebbe fare chiunque ma non è così. Esistono un milione di esempi di atleti che per cercare di cambiare qualcosa in sé stessi (come risultato sportivo, prestazione o impostazione mentale) hanno deciso di iniziare il cambiamento dal proprio aspetto fisico, rovinando completamente la scena. Purtroppo la mente e i pensieri sono difficili da cambiare e psicologicamente cercare di cambiare qualcosa nel proprio modo di apparire per cercare di cambiare mentalmente serve solo a peggiorare la situazione. La psiche va domata con la propria forza emotiva e con la passione e lo spirito di sacrificio che spinge un campione a faticare ogni giorno vedendo chiaro nella mente un unico risultato, che per Ibrahimovic è il gol. Lo svedese è sceso in campo concentrato e convinto di essere diverso dall’espulsione contro il Bari, è sceso in campo convinto di essere cambiato, di essere tornato l’Ibrahimovic di sempre, poi due gol sbagliati quasi a porta vuota, tanti errori nei dribbling e forse poca rapidità, oltretutto dopo 3 settimane di stop non era certamente stanco. Si è innervosito, si è sentito probabilmente fuori luogo e ha reagito proprio come avrebbe fatto chiunque altro. Ibrahimovic è un rossonero doc, si è uniformato ai dettami della società e si è inserito perfettamente nel gruppo, in più è un grande campione di cui i rossoneri non dovrebbero mai pensare di fare a meno. Che siano davvero i baffi ad aver aperto lo spiraglio all’errore che gli è costato l’espulsione questo non è dato da sapere ma che al suo rientro non li avrà dovrebbe essere un’altra certezza.
Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it