MILAN, UNA GRANDE SQUADRA PER ALLEGRI – «La società mi ha agevolato mettendomi a disposizione giocatori molto importanti. Il Milan è sicuramente la società più organizzata d’Italia, ovviamente con tutto il rispetto nei confronti delle altre». Massimiliano Allegri può solo essere contento di come si stanno comportando i suoi ragazzi, una squadra che nonostante le assenze risulta essere la migliore. L’allenatore rossonero, protagonista a Coverciano al Seminario 2011 organizzato da Figc e Ussi, ha iniziato con un ricordo personale. «Iniziare subito ad allenare, dopo aver smesso di giocare, è stato molto importante per me. Partire dal basso mi ha fatto capire quanto fosse importante non l’aspetto tecnico-tattico ma anche motivare i ragazzi. Dopo Agliana, Ferrara e Grosseto. A Sassuolo, grazie al dottor Squinzi, ho lavorato molto bene. In Cellino, a Cagliari, ho trovato un professore e lo ringrazio. Abbiamo avuto buon feeling anche se poi è finita male. Confrontarsi con persone come Cellino, Galliani o il presidente Berlusconi c’è solo da imparare. Confrontandosi con loro, cose che sembrano banali non sono mai banali». Allegri ha parlato anche di come si gestisce uno spogliatoio di campioni. «Ancelotti mi ha dato un consiglio dicendomi di essere me stesso. Cosi è stato ed i ragazzi mi hanno accettato. Loro hanno grandi motivazioni, io cerco di aiutarli e non fargli danni. Da livornese, mi piace soprattutto fare la battuta sempre nel rispetto dei ruoli. Magari a Cagliari risolvere certe cose in modo spiritoso era più semplice di oggi». Non fa mancare alcuni esempi. «Galeone ha lasciato un segno importante nella mia crescita e nel mio passaggio da giocatore ad allenatore. Come Sacchi per Tassotti o Van Basten». Sulla tattica e sul suo Milan ha le idee chiare. «Sono contento di quello che stanno facendo i ragazzi. Ho chiesto molta intensità nell’allenamento. Sono convinto che i giocatori vadano fatti giocare nel proprio ruolo. Io ho una rosa -spiega- e ad inizio campionato con Ronaldinho e Borriello giocavo con il 4-3-3. Poi arrivano Ibra, Boateng, Robinho e ho cambiato per le caratteristiche dei giocatori»
Arianna Forni, Direttore – www.milanlive.it