MILAN FIORENTINA COMMENTO – E nel caso ad un terzo del cammino, ci fosse ancora qualche scettico pessimista, bè dovrebbe di certo ricredersi. Non sicuramente un sabato cucito su misura dei più pretenziosi, ma un cinico 1 a 0 firmato dal solito “svedese”, su una Fiorentina in cerca di soluzioni, che basta al Club di via Turati per dare seguito al successo nel derby e tentare la prima fuga solitaria in campionato.
Il “diavolo” si fa trovare pronto per la quarta vittoria consecutiva dimostrando più che mai una certa Ibra dipendenza. In realtà quando a supervisionare la propria armata, esattamente come Generali di frontiera, sono la neo inserita nell’organigramma societario Barbara Berlusconi ed un Galliani in versione stampelle, proprio di meno non si poteva fare.
Sulle verdi praterie di un Meazza decisamente malconcio, quasi avesse a che fare con un’equazione matematica, il professor Allegri schiera un ormai brevettato 4-3-1-2 con tre incontristi a centrocampo a far filtro tra difesa ed attacco, che concedono davvero poco, rinnovando peraltro la fiducia ad un Robinho determinato a non far rimpiangere il buon vecchio Ronaldinho, alla quarta panchina consecutiva.
Quasi in clima derby Mihajlovic, alle prese con le numerose defezioni, risponde con un semi simmetrico 4-2-3-1, affidandosi così, alla gran voglia di far male dell’ex Gila ed al suo gioiello più prezioso Ljajic.
Il match trascorre quasi indolore sino alle soglie del 30’, il team della città dei Medici sembra quasi non giocare fuori casa, con trequartisti mobili ed una buona impostazione, obbligando così la squadra meneghina a fare possesso cercando più volte vie laterali per sfondare. Tutto si evolve nella seconda parte del primo tempo allorchè la squadra viola perde verve ed accenna lente ripartenze concedendo al Milan, che si chiude, di sfondare in attacco: i giochi si compiono proprio allo scadere del 45 esimo minuto quando l’imperioso Zlatan, quasi in preda all’agonismo di una delle sue lezioni di karate, inventa una mezza rovesciata magica da fermo disorientando ed infilando il fino a quel momento equilibrato Boruc. La seconda metà della gara regala grossi capovolgimenti di fronte mettendo in evidenza le grandi possibilità della squadra di Allegri di creare occasioni da goal e, soprattutto a pochi minuti dalla fine, le strepitose doti da tuffatore professionista di un indomito Abbiati che salva a più riprese match e risultato.
Il Milan lotta, vince, convince e fa sognare; la Fiorentina gioca bene e si dimostra un degno avversario, ma quando, come nel caso dell’indiavolato centravanti rossonero, si rischia l’infortunio al nervo ulnare per avere esultato con troppa passione e vigore al proprio gol partita, che dire… tanto di cappello e avanti così.
Fonte: Edgardo Serio – www.milanlive.it