MILAN INZAGHI TROFEO – Milan, aspettami. E’ l’appello lanciato da Filippo Inzaghi. I destinatari, però, non sono la società o, nello specifico, Adriano Galliani, semmai i suoi compagni di squadra. Già perché Superpippo intende bruciare le tappe nel recupero dal suo infortunio al ginocchio sinistro, in modo da rientrare prima della fine del campionato, con uno scopo ben preciso. Quale? Festeggiare tutti insieme il ritorno alla vittoria della squadra rossonera. E, in attesa del suo rientro, toccherà a Ibrahimovic e soci portare il Milan vicino al traguardo. « Ho già detto ai miei compagni che voglio tornare a tutti i costi per le ultime gare della stagione – ha spiegato il bomber piacentino a Milan Chnannel –Loro, però, dovranno fare in modo che si possa festeggiare qualcosa» .
A BARCELLONA –
Per rispettare i suoi programmi, Inzaghi ha stabilito che si farà ricostruire i legamenti del ginocchio sinistro a Barcellona, da uno dei chirurghi di maggior fama mondiale. Intanto, ieri era a Milanello per consegnare la sua maglia numero 70 ai tifosi che se la sono aggiudicata all’asta per la cifra di 10 mila euro. Si trattava di quella esibita da Superpippo in occasione del suo secondo gol in Milan- Real Madrid dello scorso 3 novembre, grazie al quale ha raggiunto il record di 70 reti nelle competizioni europee, scavalcando sia Gerd Muller sia Raul. Il ricavato verrà devoluto dalla Fondazione Milan alla Fondazione Stefano Borgonovo e infatti, per l’occasione, insieme a Inzaghi, era presente a Milanello anche Alessandra Borgonovo, la figlia di Stefano.
CHE SHOCK –
Il grave infortunio è stato una mazzata per Superpippo, che però ha anchericonosciuto che «dinnanzi a certe cose(la Sla, ndr),ciò che mi è capitato è davvero una stupidaggine». A ogni modo, gli ultimi sono stati giorni duri e pieni di amarezza. «Ero reduce da una delle serate più belle della mia carriera(quella della doppietta in Milan-Real Madrid, ndr)e farmi male a quel modo è stato uno shock– ha raccontato il bomber rossonero –All’inizio ho fatto molta fatica ad accettarlo. E’ dura da metabolizzare perché, proprio a 37 anni, mi è capitato il più grave infortunio di tutta la mia carriera». E a 37 anni Inzaghi ha ancora la stessa voglia di andare in campo di un ragazzino e, non a caso, proprio prima della sfida con il Real aveva cominciato a manifestare i primi malumori per le troppe gare trascorse in panchina. «Non sono riuscito nemmeno ad andare allo stadio per vedere il derby, avevo paura di stare troppo male– ha aggiunto ancora Superpippo –Quando, invece, mi sono recato a Milanello in stampelle, per trovare i miei compagni, mi sono talmente emozionato da arrivare perfino a commuovermi» .
Fonte: Corriere dello Sport